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Assemblea regionale contro il DdL Sicurezza a Bologna

La rete regionale contro il DDL Sicurezza chiama tutte e tutti a un momento decisivo per costruire una risposta ampia e convergente alle politiche repressive del governo.

L’1 febbraio, alle ore 10, presso Làbas a Bologna, si terrà un’assemblea regionale larga e aperta, un’occasione per organizzare collettivamente una grande manifestazione regionale il 22 febbraio. Questa sarà una tappa fondamentale per rafforzare la mobilitazione in vista del voto parlamentare sul DDL Sicurezza e costruire un fronte sociale in grado di rispondere agli attacchi contro diritti, libertà e futuro.

Un DDL che tocca tutto: dal lavoro al clima, dalla casa alla canapa, dal carcere all’università. Il DDL Sicurezza non è solo un attacco ai diritti civili: è una manovra che impatta ogni ambito delle nostre vite. Criminalizza chi difende il diritto alla casa, reprime chi lotta per la giustizia climatica, soffoca le possibilità di mobilitazione nel mondo dell’università e della formazione, attacca quelle pratiche che storicamente hanno portato a maggiori diritti nel mondo del lavoro come lo sciopero, attacca i diritti umani di tutte e tutti, e delle persone migranti e discriminate in primis. Queste misure non sono isolate: fanno parte di un disegno autoritario che colpisce chi lotta per un futuro diverso e usa la repressione per nascondere il fallimento delle risposte politiche su temi fondamentali come il diritto alla casa, l’emergenza climatica, le crisi aziendali, la perdita di potere d’acquisto dei salari e la precarietà. Preoccupa inoltre l’articolo 31 che va a potenziare le attività sotto copertura dei servizi segreti e l’accesso ai database pubblici.

L’Emilia-Romagna risponde: le politiche repressive di questo governo non ci fanno paura. La nostra regione, da sempre terra di conflitti e resistenze, terra di fatica e di riscatto, in particolare dopo le ultime alluvioni, non accetterà di vedere trasformati i diritti in reati, né permetterà che le piazze vengano svuotate dal terrore. Il DDL Sicurezza insieme ai decreti già varati e alle nuove proposte – come lo “scudo penale” per le forze dell’ordine o le “zone rosse” – mira a disgregare il tessuto sociale e colpire chi si batte per una società più giusta. La manifestazione del 22 febbraio dovrà essere un momento decisivo per mandare un messaggio chiaro: il DDL Sicurezza deve essere ritirato. Non abbiamo intenzione di costruire solo un corteo ma un grande momento di partecipazione collettiva che sia in grado di unire chi non ha intenzione di piegare la testa di fronte a chi vuole imporre un regime di paura e controllo.

Per la rivolta sociale e la democrazia del conflitto. 

Durante l’assemblea del 1° febbraio, costruiremo insieme un percorso capace di includere tutte le realtà sociali e tematiche coinvolte per discutere insieme di come costruire una mobilitazione quanto più ampia e attraversabile possibile, in grado di squarciare il velo di paura e bugie propagandato dal Governo. Questa lotta non è solo contro un DDL, ma per affermare un modello di società basato sulla giustizia sociale, la solidarietà, la democrazia e la resistenza alle politiche di povertà e repressione. Se il conflitto democratico è oggi minacciato su molti fronti, dobbiamo ribellarci. Opporsi a questo DDL significa gettare le basi per una vera partecipazione democratica delle donne e degli uomini alle scelte dei Governi,  radicata nei territori ma con una chiara prospettiva europea, in un mondo in cui la democrazia è sempre più piegata agli interessi economici dei fondi multinazionali di capitale.  Un conflitto non fine a sé stesso, ma che trova la sua legittimità dalla lotta alle disuguaglianze. Non possiamo permettere che l’Italia diventi la nuova Ungheria, nel cuore di una Europa sempre più frammentata.

Partecipare è fondamentale. Invitiamo associazioni, movimenti, realtà sindacali, cittadine e cittadini, artisti, a partecipare all’assemblea del 1° febbraio per metterci tutte e tutti a disposizione per l’organizzazione della Manifestazione del 22 Febbraio e rendere questo percorso un momento di allargamento e di convergenza. 

La convergenza è la nostra forza, la nostra unica possibilità di costruire un percorso diffuso e duraturo di affermazione del diritto al dissenso e al conflitto. 

Non ci faremo intimidire. Trasformeremo la paura in forza collettiva.

Per adesioni e aggiornamenti: retenoddlemiliaromagna@gmail.com