Da fine settembre il Marocco è scosso da proteste portate avanti dalla Generazione Z ( giovani nati tra la fine dello scorso millenio e i primi dieci anni del 2000). Gen Z 212 (prefisso telefonico internazionale del Marocco). Motivo delle proteste: gli enormi fondi che vanno a grandi eventi calcistici come la Coppa d’Africa di fine 2025 e soprattutto i Mondiali del 2030 mentre la qualità della vita e i servizi sociali fanno sempre più schifo. Slogan come “Non vogliamo la Coppa del mondo, prima la sanità” oppure “Gli stadi ci sono ma dove sono gli ospedali?” sintetizzano la rabbia contro una situazione di diseguaglianza sociale e corruzione che fa si che il tasso di disoccupazione tra i circa 11 milioni di giovani tra i 15 e i 25 anni nel paese guidato dal re Muhammad V sia attorno al 40/50%. La mobilitazione, fatta di proteste pacifiche e duri scontri con la polizia, ha già avuto finora il bilancio di diversi morti. L’inizio delle proteste ha viaggiato su Tik Tok e Discord (piattaforma usata per videogiochi e crypto).
Discord la stessa piattaforma usata in Madagascar dai giovani della Gen Z Madagascar per le proteste partite sempre a settembre, anche qui con un drammatico bilancio di morti, per denunciare i continui tagli dell’acqua e dell’elettricità ma anche in questo caso segno del malessere sociale profondo per le diseguaglianze sociali incarnato dalle giovani generazioni. Un esempio: la costruzione di una funivia nella capitale Antananarivo, inaccessibile alla maggioranza della popolazione locale a causa del costo del biglietto e spesso immobile per i continui black out di cui una stazione è stata data alle fiamme durante le proteste. I giovani di Gen Z Madagascar hanno usato come simbolo la bandiera dei pirati di One Piece, il manga giapponese che narra la storia di un gruppo di pirati e amici, i “pirati del cappello di paglia” che cercano un tesoro leggendario scontrandosi con vari nemici tra cui un governo mondiale autoritario e corrotto. Bandiera già usata in Indonesia ad agosto nelle proteste contro il regime di Prabowo Subianto, poco prima delle grosse manifestazioni dei giovani contro l’aumento dei benefit economici per i parlamentari. Una cosa insopportabile in un paese in cui le diseguaglianze sociali sono pesantissime.
Dall’inizio di settembre in Nepal enormi e violente proteste della Gen Z, ancora una volta viaggiate attraverso Discord, con le bandiere One Piece, hanno portato alle dimissioni del primo ministro, Khadga Prasad Sharma Oli. Tutto era iniziato dopo che il governo aveva deciso di bloccare i social network per allargarsi velocemente a contestare duramente la corruzione che alimenta le disuguaglianze sociali abnormi nel paese. Oggi il Nepal è alle prese con frane ed alluvioni disastrose ma che non possono trascinare via nel fango i motivi delle proteste.
Avremo tempo per approfondire i contesti specifici dei vari paesi, quello che adesso ci interessa vedere è che la Gen Z, la stessa che ha attraversato prepotentemente nel nostro continente europeo le proteste su Gaza, si sta affacciando ovunque in piazze piene, con forme di proteste ibride, modificando di segno piattaforme e simboli, rivoltandosi contro le diseguaglianze profonde che alimentano alla base il capitalismo dell’oltre umano. E’ un inizio che spazza via il passato? Può essere. A ogni generazione, la sua rivoluzione.
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