Rispondiamo all’articolo di Alex Foti e Beppe Allegri uscito su Il Manifesto online il 26/08/2025 Senza il Leoncavallo non è più Milano, con l’intento di dare respiro al nostro punto di vista, e costruire insieme il 6 settembre una forte risposta allo sgombero del Leoncavallo.
Il primo agosto senza il Leo è tremendo, come lo è, con le dovute proporzioni, l’estate dell’aggressione putiniana all’europa, l’invasione della striscia di Gaza, davvero indizi di un mondo nuovo in cui il capitalismo si scinde dalla democrazia liberale e l’occidente -inteso come quell’area di mondo atlantica la cui costituzione materiale è la storia della lotta di classe- va in malora.
Il nostro Leo è stato sgomberato dal Governo Meloni, che ha colto l’occasione dell’inefficacia amministrativa del campo largo della Giunta Sala. Questo attacco è lo spartiacque di un campo politico definito dal rapporto d’inimicizia schmitiana: loro ci odiano, ed è bene ricordarsi che la materialità della politica non è un pranzo di gala. Diciamo di più: la destra odia le città, gli spazi urbani, la cooperazione metropolitana, l’anelito di libertà dei quartieri meticci, la circolazione di pensiero e vita che anima l’aria libera dei grandi municipi d’Europa e che si coagula negli spazi sociali. Oltreoceano, Trump le città le occupa persino direttamente manu militari, alla testa della National Guard. Allo stesso modo, il capitalismo campa della cooperazione creativa del marxiano general intellect che abita proprio le città, lo soggioga estraendo plusvalore ed elargendo miseria. Negli spazi sociali se li osserviamo con attenzione emerge una forma di cooperazione non-lavorativa dell’intelletto generale in sé: una forza che si in-forma in municipalismo quando agisce per sé. La destra, cioè il capitalismo della rendita, teme la possibilità di liberazione dell’intelletto generale, per questo attacca i suoi spazi sociali.
Le città d’Europa sono nemiche delle nazioni, del nazionalismo, della destra, ovunque. E dalle città, dal patto tra di esse, dall’humus metropolitano e dalle loro capacità di essere leghe federate e cooperanti, può nascere l’Europa politica, continentale ed antinazionale. Questa è l’unica strada per essere all’altezza della fine dell’Occidente e per trarre forza costituente da questo sconquassamento epocale. Noi, dentro questo rapporto, dobbiamo costituire diritto di resistenza, costruire conflitto progettuale – sale di ogni cambiamento – ed edificare Nuova Politica. Pensiamoci liberə, costruiamo già a Milano la nostra libertà, andando oltre noi stessə nella delicatissima fase politica che stiamo vivendo. Perché quello che abbiamo fatto negli ultimi tempi è prezioso, va sempre detto, ma non è né sufficiente né adeguato allo scontro che si rappresenta simbolicamente con i blindati all’entrata del Leo. La manifestazione è importante per tuttɜ, anche per chi non sta negli spazi sociali. E’ il punto di partenza di un anno in cui dobbiamo organizzare l’attacco al Governo Meloni, che sta troppo comodo da 300 giorni.
Saremo a Milano sabato 6 come Municipi sociali di Bologna e Spazi sociali di Reggio Emilia per partecipare alla riconquista del Leo, per costruire il patto federativo di lotta con le migliaia di cittadinɜ che cammineranno insieme, per confliggere contro il dominio della rendita mobiliare ed immobiliare nelle città, per costruire l’Europa politica, partendo dalle città.
Perché, perché, perché..Perché ci vuole orecchio, come cantava Enzino Jannacci.
Forza Milano, Bologna e Reggio ci saranno.
Municipi sociali e Spazi sociali di Bologna e Reggio Emilia