Al momento stai visualizzando Sanzionato il nuovo CAS di Ozzano

Sanzionato il nuovo CAS di Ozzano

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:0

NO AL CONFINAMENTO IN MAXI CENTRI – ACCOGLIENZA DEGNA PER TUTTX!

Chi siamo?

Siamo attiviste e volontarie di scuole di italiano, sportelli informativi per migranti, doposcuola contro la povertà educativa, attiviste per la salute, sindacaliste e studentesse impegnate nelle lotte per il diritto alla casa, attiviste contro i confini e per un’Europa solidale dei Municipi Sociali Làbas e Tpo.

Perché contestiamo l’apertura del Cas all’ex Caserma Gamberini di Ozzano?

Con l’azione di oggi contestiamo il modello di accoglienza del decreto Cutro, che è perfettamente rappresentato da questa struttura di Ozzano: nascondere richiedenti asilo e migranti in grandi centri, nelle zone disabitate e periferiche della città, in assenza totale di servizi di integrazione e reti sociali.

È evidente la funzione di simili centri: non certo accogliere, ma confinare i migranti ai margini, marginalizzandoli e separandoli dal tessuto sociale. La rappresentazione che si costruisce è quella dei corpi estranei, degli stranieri in eccesso, diversi e pericolosi, da non fare incontrare con i cittadini.
Un nuovo confine, che dal Mediterraneo si proietta con violenza nella provincia di Bologna.

La manifestazione dello scorso 14 ottobre ha dimostrato che solo insieme, italiani e migranti, possiamo dare corpo a città inclusive e plurali, dove i diritti non siano privilegio di pochi.  La grande partecipazione di migranti al corteo bolognese del 14 ottobre NO CPR ha denunciato la cattiva accoglienza del CAS Mattei, dove oggi sono stipate in container e tende 700 persone a fronte delle 300-400 previste, in assenza di servizi e progetti per l’inclusione.
Il nuovo Cas di Ozzano oltre a replicare quel modello di maxi-centri sarà in gestione dell’azienda Nova Facility Srl tristemente nota per la mala gestione dei propri centri, la speculazione sulla pelle dei migranti. Questa azienda è stata oggetto di mobilitazioni di denuncia da parte delle persone richiedenti asilo accolte all’ex Caserma Serena di Treviso, letteralmente abbandonate a se stesse durante il periodo pandemico. Non solo le persone ospiti hanno dovuto affrontare gli effetti della pandemia senza alcun supporto da parte del personale gestore di Nova Facility, ma quando hanno protestato contro l’assenza di misure di sicurezza e protezione durante un pericoloso focolaio di Covid-19 si sono ritrovate per tutta risposta un presidio permanente delle forze dell’ordine all’interno della struttura. Quattro di loro sono state processate con le accuse di devastazione e saccheggio, chiaro segnale di criminalizzazione del diritto di dissenso, e rinchiuse in carcere in regime di isolamento. Chack Ouattarea era uno di loro, vittima di questa ingiustizia, rinvenuto senza vita in carcere nel novembre 2020 dopo tre mesi di detenzione nel carcere di Verona. Qualche giorno fa, le accuse per tutti gli imputati sono definitivamente cadute e le persone rilasciate, ma non dimentichiamo che la scomparsa di Chack rimane una responsabilità in capo a Nova Facility srl e alla sua gestione criminale del centro di accoglienza di Treviso.

Cosa chiediamo?

Insieme ai migranti vogliamo accoglienza degna, ossia quella che favorisce l’incontro, il dialogo, la conoscenza, i percorsi di autonomia delle persone. Questa può esistere, ma è stata affondata dalle scelte di questo governo e dei precedenti. Sono moltissime le esperienze virtuose di accoglienza diffusa nella nostra regione, ma sono definanziate e indebolite, ristrette ormai ai soli titolari di protezione internazionale. Accogliere rispettando i diritti e favorendo l’inclusione è possibile, e l’aumento dei movimenti migratori è un fenomeno ciclico, non un’ emergenza, e non può giustificare in nessun caso l’apertura di nuovi CPR o la segregazione delle persone in maxi-centri isolati.

È per questo che oggi abbiamo ribadito la nostra opposizione all’apertura del nuovo Cas di Ozzano! Contro il modello dei maxi-centri che confinano, invisibilizzano e marginalizzano le persone migranti. 

Accoglienza diffusa e libertà di movimento per tutte e tutti! 

Municipi Sociali Labas e TPO