Per il reddito di cittadinanza
Per il reddito indiretto. Per il salario minimo. In ogni caso/ casa occupata
La plenaria conclusiva dell’evento Oltre l’umano promosso dall’Assemblea dei Municipi sociali ha evocato con forza la difesa del reddito di cittadinanza, ne ha chiesto la ricapitalizzazione e l’estensione. L’assemblea rigetta qualsiasi modifica del Reddito di cittadinanza che lo sottoponga al ricatto all’obbligo del lavoro qualunque e comunque o dovunque.
La ricchezza socialmente prodotta è sufficiente a garantire il diritto ad una buona vita per tutti noi senza subire la legge del lavoro salariato, non facciamoci trascinare nell’ordine del discorso moralista e padronale.
L’ottenimento del reddito di cittadinanza è stato importante per la generazione precaria, è un dispositivo di welfare moderno, che si sottrae per definizione tanto alla retorica familista (mancette dei nonni) quanto a quella padronale (mancette degli stage): lo abbiamo reclamato per 30 anni nella fase Post (-fordismo), lo abbiamo ottenuto all’alba dell’epoca Oltre (-umano).
È esattamente come lo abbiamo sognato? Ovviamente no, ad esempio non è europeo, non si accompagna come gemello naturale al salario minimo orario, non è agganciato all’inflazione reale. Ma il Reddito è decisivo, come lo dimostra il successo di Conte e M5S: una campagna tematica di grande successo perché agganciata ad un tema che fa la differenza.
Le altre forze della ‘sinistra’ non lo hanno difeso con la stessa decisione, anzi…alcune avevano in agenda una sua sforbiciata perché a diversi ‘sinistri’ proprio non va giù l’erogazione di moneta senza che la plebe sudi e si rompa la schiena. Questi sono rimasti gli unici a difendere la legge del valore e sotto sotto pensano anche che Putin delle ragioni le abbia.
Noi invece pensiamo sia decisivo difendere il reddito e riteniamo che questa sia una delle linee di scontro politico più acceso ed interessante con il Governo Meloni, la cui cifra si annuncia come liberista, conservatrice ed atlantica, in continuità con il Governo Draghi.
Altro che ‘ritorno del fascismo’, altro che ritorno al Ventennio, qui ed ora ci aspetta un autunno di tagli e lotta di classe, difesa dei diritti individuali e civili nelle piazze e scuole, non la lotta armata gappista.
Diamo nomi corretti ai nemici o diventiamo ridicoli e inefficaci. Altro discorso è dire che il controllo sulle identità, sulle libere scelte, sulle eccedenze alla cosiddetta ‘moralità’ sia in linea con tendenze regressive e conservatrici globali. In questo caso la merda è la stessa che si trova a Mosca come a Teheran. Sulla necessità di riconoscere la connessione di questi due aspetti anche “da noi” siamo d’accordo. Europa è proprio questo.
Torniamo al reddito : facciamo nostra questa battaglia, sarebbe del tutto utile costituire in ogni città i Comitati per il Reddito, solo a Bologna sono 15000 i suoi percettori. Una grande platea su cui fare campagna organizzativa, superando ogni divisione tra vertenze sindacali e lotta politica, tutti uniti per il reddito.
E se questa battaglia è il pillar dell’autunno , anche perché da qui partirà l’azione reazionaria di Meloni, ad essa si possono innestare, con capacità e metodo, altre campagne sul salario indiretto; senza essere prescrittivi nominiamo il rogo delle bollette – un ponte naturale verso le partite iva impoverite ed in fuga da Salvini- e le lotte metropolitane sul diritto alla città.
Salutiamo con grandissima complicità la nascita di Casa Vacante, sperimentazione corsara dell’appropriazione di reddito laddove la casa è ormai il miraggio per tutti coloro che subiscono la turistificazione di Bologna.
Hanno venduto pezzi interi di quartieri alla borsa digitale di Air B&B, hanno scaricato centinaia di tonnellate di smog di Ryanir, hanno reso normale la paga a cottimo dei riders. La risposta passa per l’appropriazione e per il blocco degli inquinanti, senza soluzione di continuità la lotta sociale diviene ambientale e viceversa la lotta per la risorsa ambientale contribuisce al diritto alla città.
E’ l’estrattivismo dei combustibili fossili che alza la bolletta, bruciare le bollette è esattamente voler mettere pannelli solari.
Il settarismo non separi ciò che la bio politica ha unito!
Reddito monetario di cittadinanza e reddito sociale dalle lotte, ma anche salario minimo orario indicizzato all’inflazione: su questi assi insiste il programma delle lotte dell’autunno. Perché dobbiamo unire, con-federare, moltiplicare.