Nel marzo 2024 i Municipi sociali inauguravano la prima stazione ad alte prestazioni per il rilevamento dei dati climatici, gli hardware sono distribuiti sui capannoni del TPO.
La stazione rileva i dati pluviometrici, anemometrici, temperatura, qualità dell’aria; questi dati sono utilizzati dagli scienziati politicamente attivi sul tema e messi a disposizione di un network europeo che fa la raccolta (collecting) dei rilevamenti prodotti dal “basso” e dall’”alto”, dal “privato” – individuale e collettivo – e da centrali istituzionali, componendo una sfera pubblica scientifica liberamente accessibile, usata dai climatologici e meteorologici.
E’ stato un investimento importante, il primo passo per un nuovo campo di lavoro che segna una svolta nella storia delle lotte dei Municipi sociali, ovvero assumere il cambiamento climatico come terreno di scontro e di contesa tra le classi, nel quale competere con un metodo scientifico e con saperi politici scientifici, e con scienziati politici.
Sabato 19 ottobre Bologna è stata inondata da una massa d’acqua; la domenica la Nuova destra – sociale ed istituzionale – agitava la clava della disinformazione, “sono state poche gocce”, “una volta si pulivano i tombini”, “l’allagamento è colpa della piscina scoperta di Lepore in via Riva di Reno”.
La nostra stazione in via Casarini ha rilevato 178ml in 8h, dato che certifica una precipitazione straordinaria per densità pluviometrica; evento accaduto mentre giravamo in t-shirt per il caldo folle di queste settimane, miscelando zombies di Halloween con le zanzare che a frotte si riproducono ancora.
Domenica mattina le nostre brigate si sono attivate per la solidarietà del movimento dei badili; ma non ci basta, non può bastare. Gli “angeli” del fango possono fare di più e confliggere innanzitutto per chi deve pagare i costi del cambiamento climatico e ridurne gli effetti.
Ora Valencia, splendida città del running, trasformata in una palude di morti dall’amministrazione regionale negazionista e da 500ml di acqua in 8h. Un altro evento fuori scala, avvenuto in un territorio a rischio di desertificazione, due facce di una stessa medaglia.
Non sono eventi anomali, chiamarli in questo modo significa banalizzare il cambiamento climatico. Significa non analizzare i nessi di causalità, eliminare la responsabilità, delegare al privato il sistema di protezione e tutela (vedasi l’obbligo assicurativo di cui si parla, in buona sostanza capitalisticizzare la prevenzione).
La nuova normalità è eventuale, cioè popolata di eventi in una transizione di era geologica. L’anomalia è sistemica nel processo di transizione climatica, l’instabilità genera eventi climatici, la cui densità stocastica punge le città, le campagne, interi territori sospesi tra siccità cronica e piogge equatoriali, in un regime di surriscaldamento permanente e con paesi ancora non attrezzati alla nuova realtà.
E’ tempo di ansia climatica? Per nulla. E’ tempo di manleve politiche perché l’eccezione è act of god, come dicono i britannici, per rimettere al Signore ciò che non è prevedibile? Balle.
E’ tempo di lottare, e per essere efficaci bisogna scientificare i nostri saperi e qualificare il nostro lessico politico. Dobbiamo sapere di cosa parliamo. Dobbiamo sapere prima di fare, Dobbiamo attaccare perché conosciamo.
Una comune di scienziati amica dei Municipi sociali ha sviluppato un’applicazione per la mappatura delle isole di calore: renderemo disponibili a tutti gli interessati la possibilità di auto-generarsi le mappe delle isole di calore, sarà gratuito il diritto ad essere informati su come il proprio territorio è diventato meno ospitale, più pericoloso. Avremo la diagnosi, potremmo contendere la prognosi.
Le lotte saranno aiutate da questa applicazione. Su quest’ipotesi sta la nostra scommessa, la tesi dei Municipi sociali è che -solo- riappropriandoci della scienza ed integrando scienziati (per essere chiari: scienziatE) nei processi politici saliamo nel punto più alto dello scontro di classe e lì possiamo fare male. Per fare questo siamo saliti su Landsat e sviluppato con codice python, anche usando IA. Andremo avanti, estenderemo la nostra infrastruttura tecnologica nei Municipi e ci collegheremo con altri nuclei. I nuovi conflitti hanno come punto di ingresso la conquista dei cieli, degli spazi intestellari, di sistemi scientifici costosi e complessi, irrinunciabili per i comitati di climattivismo urbano.
C’è molta politica in questo cammino, camminate con noi, scientific skills are the new shields, data are weapons.
GMDP, un giorno in cui è ancora caldo, Bologna.