Domenica 4 maggio si è svolta a Roma una partecipatissima assemblea nazionale della rete A Pieno Regime, che ha coinvolto ancora altri pezzi, e ha lanciato con forza due giornate di mobilitazione: lunedì 26 maggio, quando il Decreto approderà in aula alla Camera per la conversione in legge, e sabato 31 maggio, per una grande manifestazione nazionale di massa.
Di seguito il documento finale dell’assemblea:
Assemblea Nazionale Rete No DDL Sicurezza – A Pieno Regime
SE VOI FATE IL FASCISMO. NOI FACCIAMO LA RESISTENZA
Oggi ci troviamo di nuovo qui, in centinata, dopo otto mesi di mobilitazione che ha portato in piazza il 14 dicembre 100.000 persone. Una lunga marcia che non si ferma ha animato i territori di tutto il Paese con manifestazioni e assemblee fortemente partecipate e ha caratterizzato il 25 aprile in tutta Italia con cortei densissimi per celebrare la resistenza di ieri e, soprattutto, quella a cui siamo chiamati oggi. Partiamo dunque dai due appuntamenti che oggi abbiamo approvato con largo consenso: il 26 maggio, quando il decreto approderà alla Camera, e il 31 maggio a Roma in una grande manifestazione nazionale.
Lo scenario che ci troviamo davanti a questo punto è fortemente cambiato rispetto ai primi mesi di quest’anno. Il Governo Meloni ha forzato il meccanismo di discussione democratica e approvato nel Consiglio dei Ministri il Decreto Legge Sicurezza, sottraendo il provvedimento al voto nelle aule parlamentari. Un’accelerazione che è l’ultimo atto di una evidente svolta autoritaria che l’estrema destra sta imponendo al nostro Paese, a partire dalla torsione all’economia di guerra fino al silenzio nei confronti dei referendum del prossimo 8 e 9 Giugno e delle vertenze e dei contratti aperti, tra cui quelli del settore metalmeccanico.
Eppure la mobilitazione che abbiamo promosso in questi mesi e che ci fa ritrovare ora, in tant3 e in divers3, ci parla di una opposizione reale ed estesa nel nostro Paese, che non riguarda più soltanto gruppi organizzati ma anche l’eccedenza.
Una convergenza e un’assonanza trasversale che non ha fatto leva su egemonie interne ma che ha saputo animare uno spazio e un universo composito, attraverso la promozione di appelli tematici e vertenze specifiche, dimostrando che il nostro paese non è affatto pacificato ma che, anzi, è pienamente dotato degli anticorpi necessari a bloccare la torsione anti-democratica che il Governo Meloni vuole imporci.
Questa Rete ha avuto il mandato trasversale di costruire uno spazio di opposizione e dissenso, di rispondere ai tentativi di deriva autoritaria e di negazione dei diritti. Con questo obiettivo prosegue la costruzione di una mobilitazione di massa che dia corpo a una opposizione sociale duratura e di rilancio. Dopo il 31 maggio e oltre il DL Sicurezza.
Il 26 maggio il provvedimento arriverà in Aula alla Camera per la fiducia. In quel giorno siamo chiamati a costruire una piazza capace di raccogliere voci, protagonismo, potenza conflittuale diffusa, che ospiti interventi delle soggettività che si sono schierate contro il ddl e che si trasformi in assedio reale all’unanimismo autoritario del Palazzo con l’obiettivo di fermare l’iter del DL paura, come stiamo dicendo da mesi. Dentro l’Aula, invece, chiediamo che venga attuato un meccanismo di sabotaggio a opera delle forze politiche di opposizione per impedire a tutti i livelli che questa legge – la peggiore che il Governo Meloni di estrema destra ha imposto al nostro Paese e la peggiore della nostra storia repubblicana – modifichi profondamento l’assetto democratico.
Il 31 maggio l’appuntamento sarà in Piazza per una manifestazione nazionale, plurale, in cui convergano le ricchezze, le proposte, le istanze, le idee di società che stanno determinando l’opposizione sociale e politica al Governo Meloni, al suo piano autoritario e antipopolare. Saremo una moltitudine in movimento: l’obiettivo sarà quello di andare oltre.
Quella giornata sarà dedicata a una manifestazione di massa, di tutti coloro che alzano la testa contro i soprusi, composta dalle tante voci del conflitto e del dissenso sui temi sociali, civili, politici.
Le forme di conflitto diventano strumento necessario per la difesa della democrazia, per respingere tutti i tentativi autoritari del Governo Meloni perché la nostra opposizione sociale continuerà a essere reale e vigile contro qualsiasi ulteriore svolta anti-democratica e autoritaria. Non ci fermeremo.
Siamo obbligati ad andare avanti perché oggi siamo più forti e più determinati a praticare il conflitto e a immaginare insieme come farlo, come disobbedire, come resistere, come difenderci. Accogliamo anche una riflessione più profonda sulle pratiche del conflitto, consapevoli che le tante storie che animano la rete – manifestazioni non violente, disobbedienza, pratiche di autotutela della piazza – debbano convergere sempre sulla pratica dell’obiettivo e sulla capacità di creare una dialettica tra conflitto e consenso. Ogni pezzo di questa rete – a proprio modo, sul proprio terreno, con i propri codici – lo sta facendo e lo farà. Questa è diventata una nostra priorità. Abbiamo creato uno spazio di difesa e di rottura per recuperare il terreno dei diritti che questo Governo vuole limitare, ci siamo riappropriati di quegli spazi pubblici che vogliono toglierci pezzo dopo pezzo.
Continuiamo allora a dare ampia visibilità al lavoro dei molti nodi di questa rete, sui territori e centralmente. Ci attendono appuntamenti importanti, che rafforzano e amplificano i prossimi 26 e 31 maggio.
Dall’altro ieri è iniziato lo sciopero della fame a staffetta promosso da sindacati, associazioni e giuristi, che terminerà proprio con la manifestazione nazionale. Il 17 maggio a Roma per la mobilitazione LGBTQIA+; nello stesso giorno, a Milano si scende in piazza per dire NO al cosiddetto “Remigration summit”, un evento che diffonde messaggi xenofobi e disumani, incompatibili con i valori della nostra città e della Costituzione. Il 26 e 27 maggio a Napoli è organizzata una opposizione al vertice NATO dedicato alla difesa e alla sicurezza del Mediterraneo che vede ospiti Libia e Israele.
Nei giorni antecedenti, sempre a Napoli il 23 e 24 maggio segnaliamo l’appuntamento del Social Forum dell’Abitare.
Il 31 maggio la mattina è il momento dell’assemblea nazionale del coordinamento delle associazioni e docenti del movimento contro le nuove indicazioni nazionali per la scuola. L’8 e 9 giugno per il Referendum sul lavoro e la cittadinanza. E poi, ricordiamo il 21 giugno in cui è prevista una grande manifestazione europea contro il Riarmo, perché il contrasto alla guerra resta la cornice politica dentro la quale ci muoviamo.
Non ci fermeremo!