𝐌𝐚𝐧𝐠𝐚𝐧𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐢𝐞𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐬𝐞𝐧𝐬𝐨 𝐚 𝐁𝐨𝐥𝐨𝐠𝐧𝐚: 𝐋𝐞 𝐝𝐮𝐞 𝐯𝐞𝐫𝐢𝐭𝐚̀, 𝐨 𝐦𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨, 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐭𝐚̀ 𝐞 𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐲 𝐭𝐞𝐥𝐥𝐢𝐧𝐠.

Queste sono le due facce del mattino in città, la prima si manifesta nel folle provvedimento di divieto di dimora a Bologna contro sei attivisti dei Municipi sociali; la seconda è l’auto rappresentazione che il questore Sbordone fa di sé e dei suoi plotoni: ‘manganelli dispiaciuti del sangue versato’.

Sbordone passeggiava alla scuola Diaz, nel luglio del 2001. Un’ipoteca definitiva sulla sua credibilità.

𝐋𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐪𝐮𝐚𝐥𝐥𝐢𝐝𝐞 𝐦𝐞𝐧𝐳𝐨𝐠𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐩𝐫𝐨𝐧𝐨 𝐮𝐧’𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐫𝐮𝐫𝐠𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐢 𝐬𝐚𝐛𝐨𝐭𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐝𝐚𝐥𝐞, 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞, 𝐜𝐥𝐢𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐨, 𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐢𝐩𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐯𝐞𝐧𝐠𝐨𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐢𝐭𝐢 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐟𝐫𝐚𝐭𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐧𝐞𝐢 𝐝𝐨𝐩𝐨𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐥ǝ 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳ǝ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐜𝐚𝐬𝐞 𝐩𝐨𝐩𝐨𝐥𝐚𝐫𝐢, 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢, 𝐬𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢, 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢.

Chi nell’ottobre 2023 ha occupato uno stabile vuoto, della chiesa, per combattere la città respingente degli airbnb e degli studentati di lusso, ora si ritrova a essere respinto dalla magistratura, chi voleva salvare Bologna si ritrova espulso.

Il potere combatte sempre il dissenso, nella città più progressista d’Italia, come nelle periferie degli altri imperi.

𝐈 𝐬𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐚𝐠𝐧𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐳𝐳𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐯𝐞𝐠𝐧𝐢 𝐬𝐮𝐥𝐥’𝐈𝐧𝐭𝐞𝐥𝐥𝐢𝐠𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐀𝐫𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞, 𝐩𝐢𝐚𝐭𝐭𝐚𝐟𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐜𝐥𝐢𝐦𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐫𝐛𝐚𝐧𝐞, 𝐦𝐚𝐧𝐢𝐟𝐞𝐬𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐢 𝐂𝐩𝐑 𝐢𝐧 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞.

𝐓𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢, 𝐜𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐫𝐫𝐢𝐬𝐨 𝐞 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐚 𝐞𝐧𝐞𝐫𝐠𝐢𝐚, 𝐞’ 𝐮𝐧 𝐢𝐦𝐩𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐞𝐝 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚.

Noi ci dobbiamo indignare qua come altrove. È il momento per raccogliere solidarietà, complicità, amicizia.

E la tanta indignazione, che invitiamo ad esprimersi con foto comunicati video con #𝐭𝐨𝐫𝐧𝐢𝐀𝐌𝐎𝐚𝐁𝐨𝐥𝐨𝐠𝐧𝐚 e partecipando alla 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐩𝐚 𝐝𝐢 𝐝𝐨𝐦𝐚𝐧𝐢, mercoledì 28 febbraio 2024 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝟏𝟐.𝟑𝟎 𝐧𝐞𝐥 𝐂𝐨𝐫𝐭𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐏𝐨𝐳𝐳𝐨 𝐝𝐢 𝐏𝐚𝐥𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐝’𝐚𝐜𝐜𝐮𝐫𝐬𝐢𝐨.

𝐅𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨𝐥𝐢 𝐭𝐨𝐫𝐧𝐚𝐫𝐞.

𝐒𝐩𝐫𝐢𝐠𝐢𝐨𝐧𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚𝐯𝐞𝐫𝐚