๐๐‘๐ˆ๐Œ๐Ž ๐Œ๐€๐†๐†๐ˆ๐Ž ๐๐Ž๐ ๐’๐ˆ ๐‹๐€๐•๐Ž๐‘๐€!๐๐Ž๐‹๐Ž๐†๐๐€ – ๐Œ๐€๐˜๐ƒ๐€๐˜ ๐๐€๐‘๐€๐ƒ๐„ ๐ƒ๐„๐‹ ๐๐‘๐„๐‚๐€๐‘๐ˆ๐€๐“๐Ž ๐’๐Ž๐‚๐ˆ๐€๐‹๐„Dopo due anni di pandemia, l’anno 2022 si รจ aperto prima con un’impennata del costo dell’energia,
dei carburanti e della vita in generale. Poi con il terribile ritorno di una conflitto bellico d’invasione alle porte dell’Europa che oltre la tragedia umanitaria, si riversa nelle nostre vite quotidiane attraverso ๐˜‚๐—ป’๐—ฒ๐—ฐ๐—ผ๐—ป๐—ผ๐—บ๐—ถ๐—ฎ
๐—ฑ๐—ถ ๐—ด๐˜‚๐—ฒ๐—ฟ๐—ฟ๐—ฎ ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐—ฒฬ€ ๐—ด๐˜‚๐—ฒ๐—ฟ๐—ฟ๐—ฎ ๐—ฎ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ๐˜๐—ฎ ๐—ฎ๐—น๐—น๐—ฒ ๐—ป๐—ผ๐˜€๐˜๐—ฟ๐—ฒ ๐—ฐ๐—ผ๐—ป๐—ฑ๐—ถ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ถ ๐—ฑ๐—ถ ๐˜ƒ๐—ถ๐˜๐—ฎ. Perchรฉ il presente di chi lavora per vivere รจ fatto di giornate lavorative senza limiti di orario, potenzialmente 365
giorni all’anno, mentre ๐˜€๐—ฎ๐—น๐—ฎ๐—ฟ๐—ถ ๐—ฑ๐—ฎ ๐—ณ๐—ฎ๐—บ๐—ฒ fermi ormai da troppo tempo vengono letteralmente ๐—ฑ๐—ถ๐˜ƒ๐—ผ๐—ฟ๐—ฎ๐˜๐—ถ ๐—ฑ๐—ฎ ๐˜‚๐—ป ๐—ฐ๐—ผ๐˜€๐˜๐—ผ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น๐—น๐—ฎ ๐˜ƒ๐—ถ๐˜๐—ฎ ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐˜€๐—ฎ๐—น๐—ฒ ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ฟ๐˜๐—ถ๐—ด๐—ถ๐—ป๐—ผ๐˜€๐—ฎ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฒ, settimana dopo settimana,
giorno dopo giorno.

In Italia in particolare, unica dell’OCSE in cui i salari medi nell’ultimo trentennio invece di salire sono scesi (-3%) lavorando perรฒ molto di piรน (mediamente 1800 ore all’anno contro le 1400-1500 di altri paesi), l’inflazione galoppa
giร  a ritmi del 7% mandando in fumo in poche settimane un decimo del potere d’acquisto dei nostri giร  miseri salari e redditi, non indicizzati mentre lo sono bollette e affitti insostenibili che nelle cittร  come Bologna gridano vendetta.
Un paese dove non esiste ancora un salario minimo e dove sindacati concertativi firmano contratti nazionali da 4 o 5 euro lordi all’ora istituzionalizzando il lavoro povero e la povertร  strutturale. Dove รจ endemica la deregolamentazione
senza fine del mercato del lavoro, l’assenza di reddito certo, l’impoverimento generalizzato del sistema di welfare. Dove centinaia di migliaia di posti di lavoro sono andati in fumo senza alcun sostegno, e la nuova occupazione รจ
sinonimo soltanto di lavoro nero, di cottimo, di contratti a termine e precari. Dove, per questo, sono senza vergogna le incessanti campagne di imprenditori, ricchi chef e albergatori contro i giovani rei di rifiutare il lavoro sottopagato,
e contro le minime e semmai ancora insufficienti misure di tutela sociale come il reddito di cittadinanza. Sono i frutti amari di un’economia di guerra che รจ soprattutto guerra economica e sociale contro i tanti e le tante della
nostra parte della societร  privatษ™ di tempo libero, degli affetti, delle possibilitร  di un vita liberata.

Per questo il ๐—ฃ๐—ฟ๐—ถ๐—บ๐—ผ ๐— ๐—ฎ๐—ด๐—ด๐—ถ๐—ผ – giornata di lotta, giornata di festa – ๐˜€๐—ฎ๐—ฟ๐—ฒ๐—บ๐—ผ ๐—ฎ ๐—•๐—ผ๐—น๐—ผ๐—ด๐—ป๐—ฎ ๐—ป๐—ฒ๐—น๐—น๐—ฒ ๐˜€๐˜๐—ฟ๐—ฎ๐—ฑ๐—ฒ della
MAY DAY PARADE + 10ยฐGranGalร ITR insieme al precariato sociale che rivendica un vita degna e felice. Il ๐—ฃ๐—ฟ๐—ถ๐—บ๐—ผ ๐—บ๐—ฎ๐—ด๐—ด๐—ถ๐—ผ ๐—ป๐—ผ๐—ป ๐˜€๐—ถ ๐—น๐—ฎ๐˜ƒ๐—ผ๐—ฟ๐—ฎ: ๐˜€๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ถ๐—ฎ๐—บ๐—ผ ๐—ณ๐—ผ๐—ฟ๐—บ๐—ฒ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ณ๐—ฒ๐—น๐—ถ๐—ฐ๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐—ฒ ๐—น๐—ผ๐˜๐˜๐—ฎ
๐—ฐ๐—ผ๐—น๐—น๐—ฒ๐˜๐˜๐—ถ๐˜ƒ๐—ฒ, di sciopero sociale, meticcio, intersezionale. Per liberarci dal disagio di un’esistenza intera votata al sacrificio lavorativo senza limite, senza salario e senza reddito. Per un futuro di pace, reddito, felicitร 
ir/rompiamo le catene delle sfruttamento, delle povertร , della precarietร .

#Tuttinsieme con allegria e rabbia!