L’occupazione di Casa Vacante in via Capo di Lucca 22 a Bologna ha politicizzato la discussione sul precariato sociale e sul suo diritto di rimanere in città contro il mercato immobiliare. Su Municipio Zero abbiamo dato spazio ad una riflessione su Casa Vacante e l’ibrido politico. Ad una settimana dalla conferenza stampa sull’uscita dall’immobile pubblichiamo le voci protagoniste del percorso.
- Luca – Con Luca ricostruiamo le tappe del primo tempo di Casa Vacante. Quale è la situazione abitativa a Bologna? Come si è sviluppato il processo Casa Vacante che ha portato ai risultati concreti di questi giorni? Come ragioniamo sul secondo tempo di Casa Vacante?
- Andrea – Andrea è arrivato a Casa Vacante a metà ottobre. Oggi è protagonista della riflessione sull’abitare collaborativo e ci suggerisce alcuni metodi per valutare la vittoria o meno di un percorso di lotta.
- Pau – Pau è arrivato a Bologna a settembre 2022 e di fronte all’impossibilità di trovare casa alle condizioni attuali del mercato degli affitti si è unito a Casa Vacante. È grazie ad esperienze come quella di Pau, erasmus dalla Catalogna, che Casa Vacante ha assunto un linguaggio sempre più europeo.
- Antonella – Per Antonella il percorso di Casa Vacante è fino ad ora un successo perché ha aperto un discorso in città e permette di avviare alcune prime sperimentazioni in un percorso che, dalle sue parole, avrà una prospettiva di lunga durata.
- Anna Maria – Anna Maria racconta che quando sono entrate in Via Capo di Lucca non sapevano nemmeno come muoversi all’interno della casa, figurarsi nel confronto con il dibattito aperto in città. Le cose sono cambiate perché poi quel dibattito è stato determinato dalla straordinarietà dell’esperienza di Casa Vacante.
- Olly – Come si combinano i saperi multipli che altrimenti, nelle città e nelle università, appaiono in maniera frammentata? A Casa Vacante, con la sfida di migliorare l’isolamento termico, si è sperimentato un modo di combinare saperi e tecnologie in maniera originale.