Mercoledì 8/11, dopo l’ennesimo caso di violenza verso una ragazza a pochi passi dal Municipio Sociale Làbas, alla fine del consueto mercoledì di apertura serale le compagne si sono riprese le strade.
Quest’anno in Italia siamo già a più di 100 femmincidi, mentre in sei mesi a Bologna ci sono state 219 denunce per violenza sessuale.
Questi sono solo i numeri degli episodi emersi, ma che sappiamo essere solo la punta dell’iceberg.
Subiamo quotidianamente violenze domestiche, sul lavoro, all’università, nell’ambito sanitario e in ogni spazio che attraversiamo. Queste violenze non avvengono solo nelle periferie, nelle zone cosiddette malfamate, ma anche in pieno centro, durante la settimana, di notte e di giorno.
Crediamo fermamente che le strade sicure le facciano le compagne che le attraversano e non le politiche securitarie, restrittive del nostro governo. Rifiutiamo la narrazione che tende ad individualizzare le colpe e creare dei mostri, parlando ad esempio di castrazione chimica. La violenza si contrasta con la rivoluzione culturale, con l’educazione sessuale ed affettiva sin dalle scuole primarie, con il reddito universale, con il diritto alla casa, con le reti solidali che creiamo.
Non vogliamo più uomini a difenderci, più muri a proteggerci, vogliamo attraversare le nostre strade senza doverci sentire coraggiose, vestirci come vogliamo e autodeterminarci in ogni ambito della vita.
La lotta transfemminista è viva e attraversa le nostre città!